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Come interpretare il linguaggio dell’Inconscio

“Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino.”

Questo affermava il celebre psichiatra e psicoanalista Carl Gustav Jung, ponendo l’inconscio al centro delle sue ricerche.

L’inconscio raccoglie le attività mentali che fuggono al nostro controllo. Sembra incredibile, eppure spesso alla base delle nostre azioni vi sono pensieri, emozioni, istinti e comportamenti dei quali non siamo consapevoli.

Comprendere l’inconscio non è semplice: nonostante molti studiosi abbiano cercato di interpretarne il linguaggio, questo argomento rimane un campo tutto da esplorare.

Oggi, in particolare, è la dimensione onirica ad attirare l’attenzione degli esperti. A partire da L’interpretazione dei sogni di Freud, i sogni hanno smesso di essere considerati semplicemente come il risultato caotico di attività cerebrali casuali. E sono diventati strumenti per indagare i lati più nascosti della nostra mente.

La questione è ancora molto dibattuta: secondo un gruppo di ricercatori dell’Università Claude Bernard di Lione, la funzione dei sogni è consolidare la memoria delle esperienze vissute nella giornata. Per altri, tra cui Matthew Walker, professore di neuroscienze e psicologia presso l’Università della California, i sogni permettono di elaborare le informazioni senza ansia, traendone gli insegnamenti necessari per affrontare le situazioni quotidiane.

Nulla a che vedere, quindi, con l’interpretazione dell’inconscio di cui parlavano Freud e Jung.

Dobbiamo quindi rassegnarci all’idea che alcuni meccanismi e risorse della nostra psiche e del nostro inconscio resteranno per sempre un mistero?

Secondo il ricercatore, docente e scrittore Daniel Lumera, il modo per penetrare ed esprimere tutte le nostre potenzialità non solo esiste, ma è alla portata di ciascuno di noi.

Il Codice e il linguaggio simbolico dell’Inconscio

Considerato un riferimento a livello internazionale nelle scienze del benessere e negli studi sulla consapevolezza, Lumera è stato l’unico ricercatore italiano selezionato nel 2013 per pubblicare nel Report Mondiale sull’Educazione Superiore del Global University Network for Innovation dell’UNESCO. Docente, scrittore e formatore internazionale, è riuscito a coniugare la sua attività di ricerca accademica e sociale con un profondo e intenso percorso di ricerca personale (ha approfondito i suoi studi con Anthony Elenjimittan, discepolo diretto di Gandhi). Ma è soprattutto un ricercatore: i suoi programmi sono infatti oggi applicati nell’alta formazione del personale medico e sanitario, nelle carceri e nelle università.

Tra le sue scoperte, una delle più affascinanti è quella dei codici che determinano il nostro modo di pensare e agire, offrendoci una sorprendente chiave di lettura della stretta relazione tra inconscio e consapevolezza.

Con il termine “codice” Lumera identifica una serie di informazioni molto diverse tra loro: alcune sono acquisite direttamente dalle esperienze quotidiane (ad esempio, l’informazione “sono competente nel mio lavoro”, che deriva dai risultati delle proprie attività), altre vengono apprese in modo indiretto dall’ambiente familiare e sociale in cui viviamo (ad esempio, l’informazione “solo la fatica può portare al successo”, legata al contesto circostante).
Perciò, il codice ha a che fare sia con ciò che ci accade quotidianamente, sia con le nostre relazioni e con la nostra storia.

Ognuna di queste informazioni ha un legame causale con i nostri comportamenti e con ciò che avviene nella nostra vita, anche se non ce ne rendiamo conto.
Prendiamo, ad esempio, le informazioni “io valgo” e “io non valgo abbastanza”: pur trattandosi di giudizi contrastanti, essi possono coesistere nella nostra mente. Il nodo cruciale è che solo uno di questi sarà la vera causa di ciò che ci succede giorno dopo giorno. Per capire quale sia, bisogna scavare nei più profondi livelli della nostra coscienza, perché non basta ripetersi razionalmente “io valgo” per inserire nella mente questa informazione se, in realtà, si è convinti di non valere abbastanza.

Per analizzare i nostri codici, perciò, dobbiamo interpretare il linguaggio simbolico dell’inconscio da cui sono costituiti: così potremo non solo decodificare noi stessi e la nostra vita, ma anche ricodificare le informazioni che ci allontanano dal benessere e dal successo, creando quelle giuste per prendere il controllo del nostro destino.

Interpretare il Codice

Il codice non ci determina solo dal punto di vista mentale, ma anche biologico, emozionale ed energetico, in quanto attraversa tutti i livelli della nostra coscienza, da quello più superficiale a quello più profondo. Ecco perché, per interpretare il codice, sono necessari diversi passaggi, attraverso cui addentrarci sempre più nel linguaggio simbolico dell’inconscio. Questi passaggi prevedono:

  • La consapevolezza dei nostri meccanismi mentali
  • La visualizzazione creativa
  • La respirazione, capace di influire sia sulla nostra mente, sia sul nostro stato emozionale
  • Il risveglio dell’intuizione
  • L’esercizio della meditazione.

Si tratta di un percorso di crescita personale a tutto tondo, che va ben oltre l’esplorazione psicologica ed agisce ad ogni livello del nostro essere. Ecco perché solo compiendolo in prima persona se ne possono trarre i massimi benefici!

Ne abbiamo parlato insieme a Daniel Lumera, in una precedente edizione di Asculum Festival. Scopri il programma della nuova edizione, cliccando qui!

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