Nutrire il corpo per nutrire l’anima: le Tre Vie del Benessere

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Nutrire il corpo per nutrire l’anima: le Tre Vie del Benessere

Invecchiare spaventa e, se potessimo, cercheremmo di bloccare l’inesorabile avanzamento dell’età. Però, “tutto invecchia, anche le montagne invecchiano, è la semplice legge dell’entropia”: l’energia che si disperde. È un concetto applicabile al mondo inanimato, certo, ma l’essere umano non è pur sempre una macchina che produce energia da sé?

Il corpo invecchia, esimersi da questo percorso è impossibile; tuttavia, si può invecchiare bene e in salute. Il medico patologo ed epidemiologo Franco Berrino, sulla base delle ricerche e dell’osservazione diretta in 40 anni di carriera presso l’Istituto Nazionale dei Tumori a Milano, ha individuato Tre Vie del Benessere per giungere a una longevità felice.

Cibo, attività fisica, spiritualità. La Via del Cibo, la Via del Movimento, la Via della Meditazione.

Dover far attenzione a ciò e a quanto si mangia non è una novità, ma se il cibo nutrisse anche l’anima? Non si parla soltanto di proteine, carboidrati e grassi, bensì di un condensato di luce ed energia capace di sfamare le emozioni e lo spirito. Il cibo è un dono e, come tale, va preparato con amore, con cura: un piatto sano da mettere a tavola per prevenire le malattie, con alimenti a basso indice calorico. Secondo Berrino occorre mangiare con consapevolezza, in un silenzio confortevole che permette di ascoltare “la musica del cibo”. Quel silenzio serve per meditare così da sentirsi connessi al mondo.

“Meditazione significa proprio questo: essere concentrati sul qui e ora, su quello che stiamo facendo”.

Pensare che la longevità si conquisti soltanto attraverso il cibo è sbagliato. È invece auspicabile fare un passo avanti verso la Via del Movimento, quella via che ogni giorno si dovrebbe percorrere per almeno mezzora. Nell’evoluzione l’attività fisica ha svolto un ruolo essenziale: cacciare per procurarsi il cibo, scappare dai pericoli, coltivare con mezzi rudimentali, tutte situazioni nelle quali il corpo è in movimento. Solo nell’ultimo periodo l’uomo è riuscito a vivere senza fare nessuno, o poco, esercizio. I geni, invece, sono programmati per funzionare meglio in un contesto di regolare attività fisica: per questo chi la pratica ha la possibilità di vivere più a lungo e con una qualità di vita migliore.

Non servono grandi sforzi, secondo il dottor Berrino sono sufficienti almeno trenta minuti di moderata attività fisica affinché la salute ne tragga beneficio. Ma, nella frenetica e sedentaria vita in cui si è immersi, sembra quasi impossibile trovare quel poco tempo necessario per prendersi cura di sé. È soprattutto una questione di cambiamento, un cambiamento di abitudini che avviene grazie a un lavoro interiore e attraverso il coinvolgimento del cervello limbico. In quest’ultimo, difatti, sono scritte le abitudini dell’uomo, le esperienze positive che esso vuole vivere nuovamente, motivo per cui è difficile modificare la propria routine.

Si tratta di un processo lungo e continuativo che influenza ogni sfera del nostro essere.

A causa di una costante frustrazione e insoddisfazione, l’anima tende ad appesantirsi. “Trascuriamo il nostro corpo spirituale, che desidera essere riconosciuto e connesso con il corpo fisico, libero, in gioia” aggiunge il dottor Berrino in Il cibo della saggezza. Che cosa ci nutre davvero.

Diversi studi scientifici attribuiscono alla meditazione, allo yoga e alle arti marziali un potenziale giovamento sul sistema immunitario, al contempo altre ricerche epidemiologiche dimostrano che il benessere psicologico migliora la funzione immunitaria, tant’è che le persone ottimiste e felici vivono più a lungo.

L’effetto della meditazione, intesa come raccoglimento consapevole, è immediato: “recitare un mantra o una preghiera ad alta voce ci permette di non pensare ad altro, di restare concentrati e di ridurre la frequenza del respiro e dell’infiammazione”.

In una ricerca condotta ad Harvard su 100mila infermiere è stato distribuito un questionario in cui tra le tante domande si chiedeva anche “Quante volte vai al tempio?”. Chi ci andava due o più volte alla settimana, a parità di stile di salute, a parità di tabacco consumato e di sostegno sociale, aveva una mortalità ridotta del 33%; nei soggetti che ci andavano una volta la settimana, si riduceva del 20%”.

Inoltre, secondo Berrino, le persone che meditano regolarmente riescono a sviluppare una grande capacità introspettiva, di consapevolezza, che potenziano l’intelligenza emotiva ed intuitiva aiutando a mantenersi in salute e ottenere una felicità vera, duratura.

La Via della Meditazione, dunque, è essenziale per cambiare stile di vita e restare in salute.

Non c’è una formula magica per ottenere una longevità gioiosa, bensì ci sono abitudini e accortezze che passano dal cibo e giungono allo spirito.

Tre Vie che coltivano il nostro corpo e la nostra mente, Tre Vie che approfondiremo col dottor Franco Berrino alla seconda edizione di Asculum Festival.

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