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L’attività fisica come rimedio alle conseguenze più gravi da Covid-19

Secondo un’indagine condotta da un gruppo di ricercatori della Kaiser Fontana Medical Center della California, chi fa abitualmente sport ed è allenato sembra meno esposto al rischio di sviluppare le conseguenze più gravi da Covid-19. I ricercatori hanno preso un campione di 48mila casi, classificando i malati in funzione dell’attitudine al movimento, e hanno constatato che giusto il 7% faceva solitamente attività fisica per almeno 150 minuti a settimana, come raccomandato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Al termine della ricerca, i risultati hanno evidenziato che la sedentarietà aumenta del doppio il rischio di essere ospedalizzati, alzando fino al 73% la probabilità di dover ricorrere alle cure in terapia intensiva. L’attività fisica, in definitiva, è stata riconosciuta come la più efficace azione che ogni individuo può compiere per prevenire le forme più gravi di Covid-19.

Purtroppo, però, durante la pandemia, complice il lockdown che ha imposto restrizioni all’attività sportiva, la nostra corporeità è diventata un elemento secondario, compromettendo tutti quei benefici che il movimento apporta anche al nostro spirito, alla qualità delle nostre decisioni, alla socializzazione.

Tra tutte le attività fisiche, secondo Daniele Vecchioni – triatleta, ironman e ultrarunner, ideatore del metodo Correre Naturale® – la corsa è in assoluto il movimento che produce più benefici non solo per il corpo ma anche per la mente.

Ma c’è un dato allarmante che si pone all’attenzione di chi volesse intraprendere questa attività fisica con una certa continuità: ovvero che più dell’80% delle persone che corrono ogni anno si infortuna per una scorretta tecnica di corsa. In sostanza, abbiamo perso la naturale capacità di muoverci, passando la maggior parte del nostro tempo seduti, ovattati nella nostra vita lavorativa blindata e sedentaria, con una conseguente atrofia che non è solo fisica ma anche sensoriale, con problematiche di attenzione, di concentrazione e di identità.

Secondo Daniele Vecchioni è possibile ripartire dalle piccole cose, che ci portano a scoprire quanto siano poi importanti, per riscoprire e riattivare i nostri corpi:

  • Camminare scalzi in casa
  • Ogni 2 minuti alzarsi dalla sedia per camminare, sgranchirsi e muoversi (gli snack di movimento)
  • Sedersi a terra invece che a letto o sul divano
  • Massaggiarsi, accarezzarsi
  • Giocare coi bambini, gattonando e rotolandosi a terra.

Recuperare gesti che pensavamo perduti e lontani aiuta non solo il nostro corpo ma anche la nostra mente, generando effetti benefici sconfinati e profondi.

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